sabato 13 novembre 2021

"Il patto sociale è in crisi" di Eva Melodia

                    


Una nazione, come un matrimonio, si fonda su un accordo chiamato patto sociale.

Esso non determina doveri e diritti come in tanti pensano, ma le fondamenta del rispetto reciproco, necessario per convivere pacificamente.

Nella storia dell'Italia moderna, il patto sociale è in parte messo per iscritto nella Costituzione Italiana, che i cittadini infatti amano, perché in essa vedono valori inalienabili e la garanzia di una protezione dai sopprusi, da parte di chiunque.

Quel patto sociale, oggi, più che mai, è in crisi.

Senza chiamare in causa i complotti, ma limitandosi ad osservare la realtà, lo Stato (ovvero l'entità preposta a concretizzare quotidianamente il governo degli interessi del popolo rispettandone il patto sociale), ha generato e continua a generare le basi perché il vivere di comune accordo sia sempre più insostenibile.

Questo governo promuove conflitti profondi tra i cittadini e i loro interessi, negando agli uni diritti necessari all'equilibrio del rispetto e spaventando gli altri con propaganda e politiche che generano il terrore e di conseguenza l'aggressività. 

Tutto ciò occulta come, in pochi mesi, si sia stati ridotti alla mera sopravvivenza. 

Tutti (o quasi), abbiamo redditi che rispetto al costo della vita sono diventati miserabili (anche nel caso delle classi medie) grazie al peso della tassazione (spropositato, iniquo, folle) e al costo dei beni primari: resta a malapena il minimo per tirare al mese dopo e continuare a fare il giro della giostrina... come criceti in gabbia.

Ci dicono che l'evasione fiscale è di circa 110 miliardi di euro ogni anno. In questa rientrano i grandi e cronici evasori, ma anche tantissimi piccoli imprenditori che senza l'evasione non potrebbero sostenere IL COSTO del loro stesso lavoro. In tutto questo meraviglioso panorama, i servizi sono sempre meno garantiti, gli sprechi sotto gli occhi di tutti e lo stato un erogatore di briciole assenzialiste. E non abbiamo ancora visto gli impatti devastanti che avrà nel medio periodo la politica dei lockdown, essendo ancora in vigore il blocco dei licenziamenti.

Facendo un semplice ragionamento, è evidente come uno o più cittadini che si accordassero su regole comuni e condivisione della vita, non farebbero un patto sul come flagellarsi a vicenda, stressandosi reciprocamente e mettendosi a turno in condizioni di difficoltà e pressione insostenibile.

Per tale ragione il patto sociale sta per estinguersi e con esso, qui lo dico e confermo, la stabilità dell'ordine sociale. Per quanto ci abbiano resi un popolo sempre più assente e mite, grazie allo stordimento dell'entertainment: quando la pancia chiama, è la rabbia a rispondere.

Mentre ci illudiamo di avere un solo problema di tipo medico, chiamato Covid (quando forse invece abbiamo un piccolo problema di natura sanitaria chiamato malasanità e malgoverno), problemi giganteschi ci stanno correndo incontro e la crisi sociale che verrà in Italia è uno dei più probabili.

Il mondo intero sta cambiando sotto i nostri nasi senza che si abbia il tempo materiale di percepirlo. 

La pressione al cambiamento di un sistema che qualcuno si illude di governare è sempre più incessante e non sarà un bell'investimento. 

Rischiamo di vedere a breve come lo stress sociale generi mostri già visti nella storia dell'umanità ed anche come la fantascienza abbia solo sfiorato l'incubo in cui stiamo per svegliarci.

Eppure, si sa...gli avvertimenti non sono mai serviti a nulla, sopratutto quando la realtà percepita è una colossale illusione collettiva.


 

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