sabato 27 novembre 2021

Persecuzione politica



 

Adesso le carte sono del tutto scoperte.

Dopo le dichiarazioni del Supremo Draghi secondo cui, chi non si vaccina per diktat di questo governo non è più parte della società, perdendo dunque diritti di cittadinanza, sociali e civili, seconda una logica che solo le peggiori dittature mediorientali hanno saputo esprimere negli ultimi secoli, si tracciano le linee di ciò cui stiamo davvero assistendo.

L'Europa disse chiaramente che non si poteva agire discriminando chi non avesse aderito alle campagne vaccinali eppure, in Italia lo si sta facendo in maniera reiterata con forme di persecuzione vere e proprie, e peggio, alimentando l'odio dei cittadini verso altri cittadini.

Questo modo di procedere è assolutamente voluto e pianificato. 

Cerchiamo di capirci. Qui non si tratta di Di Maio e compagnia cantante, utili solo come fiori di addobbo al ricco banchetto di chi si sta mangiando l'Italia. Qui stiamo parlando di Draghi, il rottamatore, l'uomo che in Europa è preposto a portare la volontà delle banche dentro ai singoli governi sovrani che sfuggono all'utilità della Banca Centrale.

Fa ridere pensare che c'è ancora chi crede nelle favole per cui i governanti, "poverini" commettono degli errori (ops!) e non sarebbero consapevoli di quali devastanti conseguenze comportano certe azioni politiche da un punto di vista sociale ed economico.

Facciamo un esempio. Quando scatenarono il panico per la pandemia nel marzo 2020, non pensarono, "poverini", a fare scorte di presidi sanitari quali mascherine e guanti per gli operatori sanitari. Lasciarono che la popolazione assetata di plastiche in cui incelofanarsi ne facesse mambassa per i secoli a venire, così che per settimane ce ne fu carenza e mancanza negli ospedali e nelle RSA. Ma chi diavolo può ancora credere che fu un caso? Come diavolo è possibile non prevedere e impedire un simile ovvio effetto?

Il diritto a non subire trattamenti sanitari per volontà di un qualsiasi governo, nasce proprio dal fatto che nella storia, in moltissime occasioni, si usò la paura di "epidemie" varie, per dominare le persone e portarle alla deriva sociale. I farmaci poi, sono strumenti potenziali di condizionamento sociale, dunque senza il consenso informato, nella società civile, non si può agire sul corpo dei cittadini.

Questi predatori al governo lo sanno perfettamente. Sanno perfettamente che tutta la crisi pandemica è portata avanti dal continuo ed esaperante conteggio di tamponi positivi (chiamati contagi). 

Ci hanno fatto intendere che questi tamponi sono fondamentali e perfettamente attendibili. Li hanno imposti ai soli refrattari al fascino del vaccino, per mesi, negando il fatto scientifico e politico per cui anche i vaccinati sono potenzialmente portatori di contagi 

cit. 

Finally, although we did not perform viral culture here—which is a better proxy for infectiousness than RT-PCR—two other studies  have shown cultivable virus from around two-thirds of vaccinated individuals infected with the delta variant, consistent with our conclusions that vaccinated individuals still have the potential to infect others, particularly early after infection when viral loads are high and most transmission is thought to occur.

e che eventualmente, dunque, andremmo tamponati tutti.

Ora, con il "super greenpass", invece che indagare tutti con un tampone che in tempo reale isolerebbe una potenziale fonte di contagio, si nega addirittura la validità di questi, escludendoli dalle pratiche per ottenere il privilegio di esercitare i propri diritti, come cittadini, sul nostro territorio nazionale. 

Un paradosso evidentissimo cui, come sotto incanto, evidentemente provati da troppo stress, i cittadini non reagiscono in maniera significativa e sensata.

Tutta questa messainscena di fatto reclude e reprime una grossa fetta di cittadini, mettendone a dura prova la sopportazione, al solo scopo di piegarli ad accettare gli esercizi di governo come aventi poteri divini, inconfutabili, non criticabili e che se non accolti, scatenano punizioni sociali sulla base del modello cinese: una PERSECUZIONE POLITICA verso i dissidenti.

Le idee politiche contrarie a dogmi e leggi di governo (si tratta di politica, quando il corpo è usato come pedina nei giochi della polis!) per le quali un cittadino rivendica le proprie libertà democratiche da imposizioni di governo, non sono tollerate. 

La repressione non è tanto contro l'affermare a gran voce che vaccinarsi deve restare una scelta personale di tipo medico-sanitario e non uno strumento nelle mani del volere del governo, ma soprattuto verso l'osare rivendicare così, che esistono limiti oltre i quali i governi non devono e non possono spingersi, mai.

Purtroppo, dopo l'impoverimento culturale subito negli ultimi 30 anni, il temperamento recalcitrante dell'italiano medio non basta a sapersi difendere da questi abusi, vige una larga incapacità di riconoscerli e di proiettarne nell'immediato futuro gli effetti.

Avremo sempre meno resistenza alle violazioni etiche e politiche che questi uomini di altri continueranno ad attuare. Questi uomini e donne sono funzionali al dominio delle risorse finanziare, economiche e politiche del nostro paese e non si fermeranno di fronte a ingiustizie di nessun tipo.

Oppure dobbiamo credere come questo sia un governo più che dei migliori, di poveri incapaci, che per incompetenza mette in atto cose assurde come violare la costituzione, le indicazioni dell'Europa, portando alla guerra civile, solo per stupida ingenuità? Il governo dei poverini?

A questa evenienza non crede più nessuno, proprio per la miriade di "errori" compiuti in questi due anni (di cui prima o poì farò un bell'elenco), la cui casualità è davvero impossibile da bersi, senza essere sotto gli effetti di una pesante sbronza.


NB: come prassi cerco di corredare le mie riflessioni di articoli mainstream, ma da fonte attendibile: li trovate seguendo i link.

Vi invito a leggerli.

 

lunedì 15 novembre 2021

"Persecuzioni minori" di Eva Melodia


Anna Göldi, ultima donna giustiziata per Stregoneria

Quando viene citata la persecuzione degli ebrei da parte dei nazisti, come parallelismo rispetto all’obbligo del green pass e relative politiche repressive, si incappa quasi sempre nello sdegno di chi la ritiene una esagerazione


Del nazismo in effetti, si ricordano quasi solo fatti storici eclatanti e massivi quali deportazioni, detenzioni, torture e uccisioni, dimenticando come questi fattori, che composero il più complesso fenomeno storico conosciuto come Shoah, furono possibili solo a partire da un semplice fatto politico, ovvero la delegittimazione dei diritti civili degli ebrei.


L’analisi su questo parallelismo viene frainteso e negato perché ci si ferma alla valutazione degli accadimenti storici, i quali, ovviamente non corrispondono.


Sul piano storico si mise in atto uno schema sequenziale preciso.

Iniziò con la discriminazione razziale, spaccando la popolazione che venne obbligata a scegliere da che parte stare. 

Proseguì con le deportazioni ma, per attingere a piene mani alle ricchezze della comunità ebraica e depredare totalmente le famiglie ebraiche dei loro averi, facendone ricchezza per la “Grande Germania”, bisognava spingersi ben oltre.
Si arrivò alla reclusione nei campi di concentramento, dove la morte dell’umana etica si consolidò nello sfruttamento e tortura, come nel modello animale.

Infine raggiunse il suo compimento con l’estinzione del corpo politico ebraico, attraverso lo sterminio: se gli ebrei fossero mai usciti vivi in massa da quegli inferni, se avessero mai potuto ricostituire loro stessi e i loro legami, proprio a partire dal dolore provato, avrebbero probabilmente distrutto la Germania con ogni mezzo possibile.

Dunque i famosi gerarchi nazisti portarono a compimento l’unico progetto che solo interamente realizzato poteva essere davvero utile alle miserabili ambizioni germaniche: li sfruttarono come animali, liberandosi dei loro corpi solo dopo averne esaurito completamente l’utilizzo.

Il popolo tedesco si spinse così oltre la bassezza umana e verso l’abominio, per volere di pochi e con il silenzio di moltissimi. 


Considerando questi quattro fattori, come fossero uno solo, come se solo insieme rappresentassero la persecuzione degli ebrei e come se la Shoha fosse solo un fatto storico, allora certo, stiamo paragonando un cesto di mele ad una sola mela. 

La mela appartiene al cesto di mele e la relazione è forte, ma resta comunque un concetto che in molti non riescono ad elaborare correttamente. 


In realtà, l’unico motivo rilevante  per cui il parallelismo non è effettivamente calzante, è di natura politica. 

Sappiamo che le persecuzioni nascono solo per ragioni politiche volte all’annientamento di un avversario o allo sfruttamento e/o consumodi un soggetto appetibile

Abbiamo assistito e continuiamo ad assistere a persecuzioni di ogni genere e tipo osservando l’evoluzione del pensiero discriminatorio che ogni giorno sviluppa nuove forme di “arte dell’oppressione”, vicine e prossime alle più evolute forme di sadismo.

La presunta appartenenza di un individuo ad una genesi di natura sub-umana è solo la più famosa. E’ il caso degli ebrei, tanto quando delle donne nelle culture patriarcali.


Una persecuzione come quella degli ebrei sfruttava il paradigma specista della bestializzazione biologica (umani contro bestie) degli individui. Venne diffusa e argomentata la deumanizzazione ottenendo così la delegittimazione dei cittadini di origine ebraica, come non fossero più persone aventi diritti fondamentali.

Nati ebrei, in quanto “di sangue ebreo”, gli individui così categorizzati non avevano possibilità di fuggire al loro destino e alla condanna mossa da cotanto ragionamento razziale. Non poteva esistere perdono o redenzione, attribuendo alla genetica stessa le ragioni della declassificazione.


Quando è iniziata la persecuzione dei cosiddetti no-greenpass quindi, l’intenzione di chiamare in causa quella che, tra le persecuzioni moderne, ha ancora più presa nella coscienza collettiva per attirare l’attenzione sul problema, era strategicamente pericolosa perché similitudine impropria nei suoi punti di intersezione, piuttosto incomprensibile sul piano politico.

La caccia alle streghe invece, cadeva a pennello. Non come stupido modo di dire, ma precisamente, come modello oppressivo e persecutorio, essendo un parallelismo più calzante, se proprio ne servisse uno. 


Rinnegate per le loro idee, per la ribellione ai dogmi della classe dominante, per la ricerca di una vitalità nella Natura, per l’utilizzo libero, autodeterminato e spregiudicato dei loro corpi, o semplicemente perché dotte in fitoterapia, vennero braccate quali nemiche del pensiero unico del loro tempo. 

Discriminate, poi scacciate ed infine uccise, pagarono non per il più classico “declassamento biologico”, ma per la loro libertà di pensiero (declassandone il pensiero), esattamente come i tanti ribelli al sistema sanitario monotematico moderno che possiamo tranquillamente chiamare “vaccino-antibiotico-cortisonico-dipendente”.


Quando in questi giorni mi è capitato di definire pubblicamente questa corrispondenza come migliore e più calzante, diverse persone, si sono mostrate sollevate. 


Sto parlando di persone che normalmente non riconoscono alcuna persecuzione verso chi sta pagando con stress, umiliazioni e penalità di ogni sorta, per non aver aderito al grande esperimento di massa che è la vaccinazione contro il COVID. 

Perchè? Come mai costoro diventano più comprensivi se, invece che tirare in ballo la Shoha, si evocano le povere streghe? 


La mia risposta è semplice: grazie all’incoscienza politica delle persone comuni a cui è stato lasciato un barlume di competenza storica, così che credano di sapere, ma tolta ogni competenza politica

Un sistema formativo scolastico defaticante il pensiero, fondato per lo più su nozioni storiche impartite senza alcun investimento nel formare l’essere politico, impedisce una comprensione significativa degli accadimenti del proprio tempo. 

Impedisce, in particolare, di porsi domande fondamentali su cosa sia una persecuzione, come si verifichi e se per caso non si abbia aderito ad una classe che sta agendo come oppressore e persecutore.


Le streghe e la loro storia (ma soprattutto la loro persecuzione politica), per quanto spesso presenti nella fantasia mainstream, non hanno alcun peso nella cultura moderna: la loro esistenza è solo fantastica, la loro storia desueta, la loro tragedia ritenuta decisamente minore.


Come se non fossero davvero morte quasi centomila persone, quasi tutte donne, ammazzate e torturate nei peggiori dei modi. Come se non fosse solo del 1782 l’ultima esecuzione. 


E così abbiamo che alla persecuzione degli ebrei “no, non si può” associare questo iniziale stato di tormento sociale in cui vivono i ribelli no-greenpass, ma alle streghe “sì, vabbè, se proprio volete parlare di persecuzione…”.


La concezione sminuita della persecuzione delle streghe, dipende da due fenomeni.

Il primo è una tendenza a classificare le persecuzioni sulla base del numero di morti invece che, eventualmente, sulla base delle ragioni politiche mostruose che le hanno generate.

Il secondo invece, è quel comune concepire il tormento delle (così chiamate) streghe come dovuto, almeno in parte, a una loro libera scelta. In fondo, bastava allinearsi. Una scelta l’avevano. 

Gli ebrei, nascendo tali, non potevano sfuggire alla condanna dei gerarchi nazisti, mentre quelle donne (e qualche uomo) erano "solo" delle ribelli. Avrebbero ben potuto “fare meno casino” e soprattutto, non andare in giro a parlar di medicamenti e pozioni in antitesi alla santa scienza che stava nascendo.


Sminuite nel loro sapere, nel loro essere donne, nelle loro scelte di vita, sono cadute nel dimenticatoio come tanti altri perseguitati di cui la coscienza collettiva non ha memoria: persecuzioni minori. 

Le prime scuse ufficiali da parte della Chiesa, risalgono al 2020 e senza grandi clamori.


Questa costante disattenzione per i fenomeni di persecuzione (l’immoralità umana per definizione) ostacola l’evoluzione etica di tutta l’umanità.


Le persecuzioni sono talmente presenti nelle abitudini comuni, che senza rendersene conto, i perseguitati rincorrono più che la libertà, lo status di persecutori di qualcun altro.


Gli animali da allevamento non vengono riconosciuti come perseguitati, eppure lo sono.

Stessa sorte, sebbene con un po’ di spinta al cambiamento, tocca agli omosessuali o agli stranieri “altro-da-comunitari”.


Solo nel secolo scorso e solo in GB, circa 49.000 omosessuali vennero perseguitati dallo stato e condannati a pene di varia natura, tra cui il carcere e la castrazione chimica. 

Tra questi c’era il geniale Alan Turing a cui dobbiamo non solo la realizzazione del primo computer, ma anche in gran parte la vittoria degli Alleati nella seconda guerra mondiale. 

Eppure, ancora oggi, si stenta a riconoscere la persecuzione delle persone lgbtqi+ rifiutando di definirla come tale ed ancora in corso. La solita persecuzione minore ed infatti, nonostante la loro eliminazione sistematica nell’olocausto, hanno un ruolo marginale nella memoria collettiva verso le vittime.


Perseguitare qualcuno significa togliergli vitalità, possibilità, energia, spazio, sorrisi, indipendenza, amore, solidarietà. Significa escluderlo dal “noi”, ricacciandolo nello schema del “loro”, negandogli diritti e creandovi attorno una gabbia grazie al potere acquisito come persecutori di maggioranza. Solo in taluni contesti ciò implica anche l'annientamento dei corpi, ma sempre di persecuzioni si tratta, anche in assenza deportazioni e torture. 


Quella verso i cittadini ribelli al green pass è una persecuzione, politicamente molto simile a quella delle streghe, storicamente troppo simile a tutte le altre: una scusa per dominare, nella scacchiera della grande politica. 

E’ considerata minore da chi è ancora almeno in grado di riconoscere una persecuzione, ma peggio, è negata del tutto, da chi non sa più far altro che scegliere il canale tv da impostare la sera.




sabato 13 novembre 2021

"Il patto sociale è in crisi" di Eva Melodia

                    


Una nazione, come un matrimonio, si fonda su un accordo chiamato patto sociale.

Esso non determina doveri e diritti come in tanti pensano, ma le fondamenta del rispetto reciproco, necessario per convivere pacificamente.

Nella storia dell'Italia moderna, il patto sociale è in parte messo per iscritto nella Costituzione Italiana, che i cittadini infatti amano, perché in essa vedono valori inalienabili e la garanzia di una protezione dai sopprusi, da parte di chiunque.

Quel patto sociale, oggi, più che mai, è in crisi.

Senza chiamare in causa i complotti, ma limitandosi ad osservare la realtà, lo Stato (ovvero l'entità preposta a concretizzare quotidianamente il governo degli interessi del popolo rispettandone il patto sociale), ha generato e continua a generare le basi perché il vivere di comune accordo sia sempre più insostenibile.

Questo governo promuove conflitti profondi tra i cittadini e i loro interessi, negando agli uni diritti necessari all'equilibrio del rispetto e spaventando gli altri con propaganda e politiche che generano il terrore e di conseguenza l'aggressività. 

Tutto ciò occulta come, in pochi mesi, si sia stati ridotti alla mera sopravvivenza. 

Tutti (o quasi), abbiamo redditi che rispetto al costo della vita sono diventati miserabili (anche nel caso delle classi medie) grazie al peso della tassazione (spropositato, iniquo, folle) e al costo dei beni primari: resta a malapena il minimo per tirare al mese dopo e continuare a fare il giro della giostrina... come criceti in gabbia.

Ci dicono che l'evasione fiscale è di circa 110 miliardi di euro ogni anno. In questa rientrano i grandi e cronici evasori, ma anche tantissimi piccoli imprenditori che senza l'evasione non potrebbero sostenere IL COSTO del loro stesso lavoro. In tutto questo meraviglioso panorama, i servizi sono sempre meno garantiti, gli sprechi sotto gli occhi di tutti e lo stato un erogatore di briciole assenzialiste. E non abbiamo ancora visto gli impatti devastanti che avrà nel medio periodo la politica dei lockdown, essendo ancora in vigore il blocco dei licenziamenti.

Facendo un semplice ragionamento, è evidente come uno o più cittadini che si accordassero su regole comuni e condivisione della vita, non farebbero un patto sul come flagellarsi a vicenda, stressandosi reciprocamente e mettendosi a turno in condizioni di difficoltà e pressione insostenibile.

Per tale ragione il patto sociale sta per estinguersi e con esso, qui lo dico e confermo, la stabilità dell'ordine sociale. Per quanto ci abbiano resi un popolo sempre più assente e mite, grazie allo stordimento dell'entertainment: quando la pancia chiama, è la rabbia a rispondere.

Mentre ci illudiamo di avere un solo problema di tipo medico, chiamato Covid (quando forse invece abbiamo un piccolo problema di natura sanitaria chiamato malasanità e malgoverno), problemi giganteschi ci stanno correndo incontro e la crisi sociale che verrà in Italia è uno dei più probabili.

Il mondo intero sta cambiando sotto i nostri nasi senza che si abbia il tempo materiale di percepirlo. 

La pressione al cambiamento di un sistema che qualcuno si illude di governare è sempre più incessante e non sarà un bell'investimento. 

Rischiamo di vedere a breve come lo stress sociale generi mostri già visti nella storia dell'umanità ed anche come la fantascienza abbia solo sfiorato l'incubo in cui stiamo per svegliarci.

Eppure, si sa...gli avvertimenti non sono mai serviti a nulla, sopratutto quando la realtà percepita è una colossale illusione collettiva.


 

"Vapore" - Poesia di Eva Melodia

 

E' un periodo difficile e molto denso, eppure ricco di ispirazione 🙂

"VAPORE"


Trovai luce nella polvere
l'eco mi ascoltò 
nostro un solo racconto
Intrecciando stelle nella Torre 

 
Profilo rivolto alla tua libertà
il vuoto lo hai solcato
Sovvertite le leggi del pianto
il fegato l'ho bevuto 

Sospiri di vapore si fecero vento
solstizio restai
quando
nell'inverno vedevo dipinto
il suono della mia follia 

Lento incalzare
dolevano le gambe
franati del mondo i confini 
lasciai andare il cappio
nella cenere mi salvai 

Scrissi libri con le piaghe 
acque morte carta bianca
sposa liquida sposa stanca
Indossai l'oro di fedi opache 

Dalle certezze la tua voce mi assaliva
che tu mi avessi amato restava 
consumato lo stelo 
alla mano la spina 

Cervello drogato
tanto ti ho atteso 
ora il fiume divampa al vero:
ci sei sempre stato.


 

Il linguaggio ammalato, capitolo 1: vaccinazione e immunizzazione

Il Covid non ci ha solo fatto ammalare, avvelenandoci la vita, e distruggendo tante aspettative.  Deve avere anche avuto il potere quasi mag...